Dibattito che sostiene le proposte federaliste:
- Non può esserci vera democrazia senza un potere fiscale dell’UE
- For a true European democracy: Abolish the right of veto and assign direct powers to the European Parliament in taxation and foreign policy
- Per una vera democrazia europea: abolire il diritto di veto e attribuire poteri diretti al Parlamento europeo nella fiscalità e nella politica estera
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Introduzione
La Gioventù Federalista Europea e il Movimento Federalista Europeo di Milano organizzano un evento per parlare delle atrocità che si stanno consumando tra israeliani e palestinesi e del ruolo che l’Unione Europea dovrebbe esercitare nell’ambito della politica estera. L’obiettivo dell’evento è quello di discutere della necessità di una maggiore legittimazione democratica diretta delle istituzioni europee (in particolare del Consiglio e della Commissione europea). Per raggiungere il fine sopracitato, l’incontro parte dai fatti di cronaca relativi alla crisi israelo-palestinese, per sottolineare la necessità di dotare l’Unione europea di una piena legittimazione politica e democratica. Una legittimazione che possa consentirle di assolvere il ruolo di attore globale e porre in essere una propria politica estera efficace ed autorevole . L’evento vedrà confrontarsi due relatori esperti che possano approfondire la crisi israelo-palestinese e stimolare il dibattito tra i presenti all’evento.
Relazione evento
Obiettivo dell’evento è stata la discussione sull’opportunità di una maggiore legittimazione democratica delle istituzioni europee, prendendo ad esempio la difficoltà di introdurre una politica estera europea che permetterebbe di intervenire in crisi attuali quale quella israelo-palestinese. L’evento è stato strutturato come segue: (i) prima relazione introduttiva sulla questione israelo-palestinese; (ii) seconda relazione introduttiva sul funzionamento delle istituzioni europee in materia di politica estera e sua legittimazione; (iii) dibattito con i partecipanti; (iv) conclusioni a seguito del dibattito.
Partecipanti. I partecipanti sono stati 25, provenienti principalmente dal Nord Italia ed in particolare dalla Lombardia. Di questi, sei persone di genere femminile e diciannove di genere maschile; età varia dai 17 ai 75 anni.
Principali argomenti. Dopo un’introduzione esaustiva riguardo il contesto storico della questione israelo-palestinese, nonché lo stato attuale del conflitto, è stato affrontato il ruolo dell’UE ed i limiti presentati dall’attuale costituzione delle istituzioni europee.
Principali argomenti di discussione:
1) L’ Europa necessita di una propria politica estera per le seguenti ragioni:
- ai singoli paesi europei manca una visione strategica da “grande potenza”;
- l’ Unione Europea potrebbe limitare le interferenze esterne delle super-potenze extraeuropee che influenzano i “piccoli” stati nazionali;
- anche con riferimento alla regione mediorientale si è rilevato come nell’area non manchino presenze militari europee (quali la missione UNIFIL a guida Italiana e la missione EUBAM a Rafah). Tuttavia, tali strumenti rimangono inefficaci perché manca una struttura diplomatica con processi decisionali fluidi, facenti capo ad un’autorità centralizzata, legittimata e soprattutto univoca;
- la sola introduzione del voto a maggioranza qualificata di per sé non comporterebbe la creazione di una cultura strategica per via della continuata esistenza delle politiche estere nazionali, ognuna con il suo pensiero strategico; come emerge chiaramente nella questione israelo-palestinese.
2) La politica estera europea, per essere veramente efficace, necessita di una legittimazione democratica che superi l’attuale assetto intergovernativo a favore di un assetto federale per i seguenti motivi:
- anche in presenza degli attuali strumenti di influenza estera, gli stessi sono inutili in assenza di una volontà politica;
- anche se alla Commissione europea venissero attribuiti poteri simil-esecutivi, la mancanza di legittimazione democratica ne determinerebbe la debolezza strutturale interna;
- la legittimazione democratica degli organi esecutivi, che gestiscono la politica estera, deve essere diretta e basata sul rapporto fiduciario con il Parlamento europeo; il Consiglio garantisce infatti solo una rappresentanza indiretta dove (i) non vi è rappresentanza diretta dei cittadini e (ii) i governi tendono non solo a far prevalere gli interessi nazionali, ma anche quelli di parte delle proprie maggioranze di governo.
L’atmosfera generale. Vi è stato un ampio dibattito (durato circa il 50% dell’evento).
Le proposte che i partecipanti hanno deciso di presentare. Al termine dell’evento e del dibattito, vi è stata convergenza dei partecipanti nell’indicare la necessità di superare lo status quo. Secondo i partecipanti, diventa fondamentale istituire una politica estera europea legittimata da un rapporto fiduciario tra Parlamento europeo e istituzioni esecutive europee (rapporto fiduciario ad oggi assente).